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giovedì 28 ottobre 2010

CAMEL - Rhayader


Camel : "The Snow Goose" -1975 - un album interamente strumentale, l’opera è di alto livello compositivo, lo stile raffinatissimo, ricco di creatività, di atmosfera, dalle melodie struggenti all’irruente rock-progressive.

“The Snow Goose”(l’oca di neve) è ispirata proprio dall’omonimo racconto di Paul Gallico.

Ambientato nella Dunkerque colpita dalle battaglie della Seconda Guerra Mondiale, The Snow Goose racconta le vicende di Rhayader, guardiano del faro dell'Essex, che cura le ferite di un'oca delle nevi trovata dalla amata Fritha. Il finale malinconico vede la morte di Rhayader nel tentativo di salvare con la sua barca alcuni soldati inglesi, con l'oca, che, dopo aver assistito al tragico evento, si reca da Fritha per l'ultimo saluto prima di volare via per la sua strada” (dal web)

Musica onirica, cerebrale ed impetuosa, impreziosita dall'uso di alcuni strumenti d'orchestra come il fagotto, clarinetto, oboe, flauto.

Ho inserito nove brani dell’album.
Buon ascolto.

lunedì 25 ottobre 2010

CAMEL - Rhayader Goes to Town













Spedito da franciet il 26 Ottobre a 15:16

^. Vedo con piacere che anche tu ti sei rivolta ai Video...ed alla musica, io ho imparato da poco..e ne ho già messi alcuni sullo Spazio....
^.^ li ascolterò con piacere....mi manca la tua presenza tesoro!!! ^.^
Come stai???







CAMEL -Sanctuary


CAMEL -Fritha


CAMEL -The Snow Goose






















Spedito da cheyenne962 il 14 Novembre a 12:27

Da ciò che ho sentito mi sento già in un altra dimensione , fuori dal tempo in cui vivo.
Sono sonorità che ammantano l'immaginazione della giusta dose di fascino e mistero.
Grazie.
Un abbraccio, Chey


Spedito da apogea2 il 12 Novembre a 13:39

I tuoi adorati Camel! Suoni di corte e immagino Merlino.. menestrelli che variano di suoni e note magistralmente. Vero prog si! Che Donna acculturata :-) ciao tesoro, spero proceda tutto come deve da quelle parti! Bacissimi


Spedito da masaniello69 il 2 Novembre a 12:31

Ciao, carissima mi ha fatto piacere la tua visita, si!! ti consiglio, se puoi di andare a Lefkada, per me è stata la prima volta che andavo in grecia, poi da te è piu' vicino e il viaggio è sicuramente piu agevole, sono entusiasta di questa vacanza colori e profumi dapertutto..... poi panorami veramente mozzafiato, una settimana è volata ma ci tornarei anche adesso, se ti piace il caffe pero ti consiglio di porterti la macchinetta da casa... a noi è stata l'unica cosa che ci è mancata... ;-)) peccato per il video l'hanno accorciato togliendo delle inquadrature significative.... baci a presto
Spedito da lagabbianellalu il 31 Ottobre a 21:00

ma sai che sono dei brani molto belli ? io non conosco il gruppo e ammetto la mia ignoranza...ma sono sempre pronta a nuove scoperte:)


Spedito da mihlla il 26 Ottobre a 13:38

ho inziato ieri sera ad ascoltare alcuni dei video che caricavi, sapendo che dovevi finire con le tracce di questo splendido album .. non aggiungo altro alla tua definizione musicale, tranne specificare che, secondo me, è un gruppo che va ascoltato ed interpretato con attenzione, perché potrebbe risuonare simile ad altri gruppi del periodo, qualcosa come i Jethro Tull, ma qui risaltano maggiormente le doti strumentali che accompagnano diversi stati d'animo nel cambiamento di ritmo, che il gruppo trasmette attraverso il tipo di strumento usato ..
hai il fascino della musicalità innato dentro di te, ma non potrebbe essere diversamente in un animo sensibile come il tuo ..
ti lascio un bacino qui, con affetto
mihlla*

CAMEL -Friendship


CAMEL - FRITHA ALONE


CAMEL -LA PRINCESSE PERDUE


domenica 24 ottobre 2010

POSSIBILE!!??



...IL SIGNOR PRESIDENTE
NON GUARDA PIU' LA TELE!!??

....E' MAI POSSIBILE CHE RINUNCI
AL GRANDE FRATELLO ????

J


sabato 16 ottobre 2010

LA DANZA DEL CORPO E DELL'ANIMA (Tratto da "Donne che corrrono coilupi")


La danza del corpo e dell'anima.


L'amore nella sua forma più piena è un susseguirsi di morte e rinascita: il dolore viene cacciato e rispunta da un'altra parte, muore la passione e rinasce. Amare significa abbracciare e sopportare molte fini e molti inizi, il tutto nella stessa relazione.
Energia, sentimento, solitudine, desiderio, noia, tutto sorge e tramonta in cicli relativamente ravvicinati. Il desiderio della vicinanza e delle separazioni cresce e cala. La natura Vita/Morte/Vita ci insegna che la soluzione del malessere è sempre il contrario. Un'azione nuova è la cura per la noia, la vicinanza è la cura per la solitudine, la solitudine è la cura per la sensazione di essere bloccati.
Nella storia "La Donna Scheletro",il pescatore era prima inconsapevole, poi è spaventato e in fuga. Infine riflette e comincia a sciogliere i suoi sentimenti e a trovare un modo per correlarsi alla donna scheletro. Poi la sua lacrima di sentimento la nutre e il suo cuore la crea. Così è riamato e impara ad amare.
La donna scheletro viene prima gettata ed esiliata, poi acchiappata da un individuo che la teme. Comincia a tornare alla vita, si trasforma in essere vivente. E' amata e riama. Lei, la grande ruota della natura, e lui, l'essere umano, ora vivono in armonia insieme.
Vediamo nel racconto che il dono del corpo è uno degli ultimi delle fasi dell'amore, così come dev'essere. Non accettate l'amante che subito vuole il corpo, insistete perché tutte le fasi si sviluppino. Fare l'amore è rimescolare spirito e carne, spirito e materia. Per amare dobbiamo fare l'amore con la strega.
Come in questa storia dovrebbe svilupparsi la relazione amorosa: ogni partner dovrebbe trasformare l'altro. La forza e il potere di ognuno vengono liberati e spartiti….
Clarissa Pinkola Estes
Spedito da cheyenne962 il 25 Ottobre a 8:12

Il tuo post mi fà collegare il tutto a quello di Apogea " l'amore si odia ".
Nel commento a lei lasciato ho chiarito un pò il mio pensiero.
Mi sento di appoggiare in pieno ciò che emerge dal tuo articolo, l'esigenza della trasformazione.
La trasformazione non è incoerenza, e neanche indecisione, ma un esigenza costante e necessaria per adeguarci alla vita , sia le nostra che di chi ci circonda o a maggior ragione ci accompagna per tutta la vita.
E' un esigenza dettata dal mutare del fisico, della mente, dei sentimenti, è un esigenza di portare accanto a noi chi vogliamo bene per farlo nostro e sentirci insieme a lui o lei una coppia, come dei gabbiani che volteggiano in cielo descrivendo ipotetiche geometrie di vita e di pensiero , ma al tempo stesso non deve essere fusione completa ed annientamento della propria personalità anzi deve essere visto come arricchimento e nutrimento della mente.
Sono proprio le nostre diversità che rapportate correttamente con quelle degli altri agiungono e mai tolgono nulla al nostro bagaglio di vita.
E' trasformandosi che il mondo ci regala il bello che ogni giorno vediamo sototo i nostri occhi , uomini compresi !
Un abbraccio e bentornata, Chey


Spedito da lagabbianellalu il 18 Ottobre a 17:07

...perchè invece le cose si svolgono spesso al contrario...che attira è molto spesso il bel corpo e non l'anima che vi alberga dentro...:/


Spedito da mihlla il 17 Ottobre a 15:03

si può rimanere spaventati dall'amore, per come a volte si manifesta, inizialmente lusingato, emozionato, promettente e poi per come a volte potrebbe concludersi, ferito, deluso, fallito .. ma è pur vero che l'amore si trasforma, si sposta speranzoso e disponibile nel suo istinto di sopravvivenza e di recupero,
ma penso che ci voglia partecipazione e volontà da entrambi le parti, altrimenti la trasformazione non avviene, non si completa alla pari ..
credo che sia questa la causa principale di molti cuori perduti nell'oblio, che non riescono più a fidarsi dell'amore ..
questo libro, secondo me, conduce a forti riflessioni, smuove la volontà e il coraggio di cominciare a comprendere l'importanza di sentirsi veramente amate
ciao,
un bacino affettuoso e buona domenica
mihlla*
Spedito da apogea2 il 17 Ottobre a 10:52

:-))) Non si finisce mai la trasformazione.. tutto in continuo movimento, sempre!
si muore e si rinasce un'infinità di volte, sembra quasi impossibile! Buon proseguimento.. :-) Lu


Spedito da helfra il 16 Ottobre a 23:33

Ciao, bellissime parole...
tt rinasce affrontandolo...trasformandosi inevitabilmente grazie a ql ns viverlo...il dolore si supera con la forza che esso stesso fa nascere in noi...e si trasforma...
certo, il percorso è faticoso e spesso anche lungo...e credo che a volte anche qnd pensiamo di stare per cedere o di aver già ceduto, in realtà stiamo ancora lottando...
Buonanotte e buona domenica:)

sabato 9 ottobre 2010

"LA NATURA VITA/MORTE/VITA "-Da "Donne che Corrono coi Lupi" diClarissa Pinkola Estès


La natura Vita/Morte/

"...Se vogliamo essere nutriti,dobbiamo affrontare la natura
vita/morte/vita. Allora non inseguiamo più
vaghe fantasie, ma siamo resi saggi sulle
morti o le nascite necessarie per creare una vera relazione. Affrontando

La Donna Scheletro,
impariamo a vivere insieme accrescimenti e decrescimenti, conclusioni e inizi, creando un amore impareggiabile fatto di
devozione...Morte e Vita non vanno visti come opposti ma vanno tenuti insieme
come la destra e la sinistra di un unico
pensiero...Una parte di ogni donna e di
ogni uomo oppone resistenza al sapere
che in tutte le relazioni amorose la Morte
deve avere la sua parte. Fingiamo di poter
amare senza che muoiano le nostre illusioni sull'amore, fingiamo di poter andare avanti senza che muoiano le nostre aspettative superficiali..ma in amore muoiono le illusioni, muoiono le aspettative, la bramosia di avere tutto, il desiderio di prendere solo il bello, tutto questo muore...l'amore porta sempre a una discesa nella Morte, ecco perchè sono necessari potere su di sè, sentimento,passione e compassione di sè edell'altro..."



...Da un’antica leggenda Inuit….

"LA DONNA SCHELETRO"
DONNA SCHELETRO

Aveva fatto qualcosa che suo padre aveva disapprovato, sebbene nessuno più rammentasse cosa. Il padre l'aveva trascinata sulla scogliera e gettata in mare. I pesci ne mangiarono la carne e le strapparono gli occhi. Sul fondo del mare, il suo scheletro era voltato e rivoltato dalle correnti.


Un giorno arrivò in quella baia, dove un tempo andavano in tanti, un pescatore. Ma quel pescatore veniva da lontano e non sapeva che i pescatori locali si tenevano ormai alla larga da quella piccola baia che dicevano frequentata da fantasmi.


L'amo del pescatore scese nell'acqua e si impigliò nelle costole della Donna Scheletro. Pensò il pescatore: "Ne ho preso uno proprio grosso!" Intanto pensava a quanta gente quel grosso pesce avrebbe potuto nutrire, a quanto sarebbe durato, per quanto tempo avrebbe potuto restarsene a casa tranquillo. E mentre stava cercando di tirare su quel gran peso attaccato all'amo, il mare prese a ribollire, perché colei che stava sotto stava cercando di liberarsi. Ma più lottava e più restava impigliata. Inesorabilmente veniva trascinata verso la superficie, con le costole agganciate all'amo.


Il pescatore si era girato per raccogliere la rete e non vide la testa calva affiorare dalle onde, non vide le piccole creature di corallo che guardavano dalle orbite del teschio, non vide i crostacei sui vecchi denti d'avorio.
Quando si volse, l'intero corpo era salito in superficie e pendeva dalla punta del kayak, tenendosi con i lunghi denti anteriori.



"Ah!", urlò l'uomo, e il cuore gli cadde fino alle ginocchia, gli occhi per il terrore si nascosero in fondo alla testa, e le orecchie diventarono rosso fuoco. "Ah!" gridò, e la gettò giù dalla prua con il remo, e prese a remare come un demonio verso la riva. Non rendendosi conto che era aggrovigliata nella lenza, era sempre più terrorizzato perché essa pareva stare in piedi e seguirlo a riva. Per quanto andasse a zig zag restava lì dietro ritta in piedi e il suo respiro rovesciava sulle acque nuvole di vapore, e le braccia si lanciavano in acqua come per afferrarlo e trascinarlo nelle profondità del mare.


"Ahhhhhhh!", gemeva cercando di raggiungere la terra. Saltò giù dal kajak, prese a correre tenendo stretta la lenza, e il cadavere bianco corallo della Donna Scheletro, sempre impigliata alla lenza, lo seguiva a balzelloni. Corse sugli scogli, e lei lo seguiva. Corse sulla tundra ghiacciata, e lei lo seguiva. Corse sulla carne messa a seccare, riducendola in pezzi poichè vi affondava con i suoi mukluk.


Lei gli era sempre dietro, e intanto afferrò un pesce congelato e prese a mangiarlo, perchè da gran tempo non si rimpinzava. Alla fine l'uomo raggiunse il suo igloo, si lanciò nella galleria, e a quattro zampe penetrò all'interno. Ansimando e singhiozzando giacque nell'oscurità, con il cuore che batteva come un tamburo. Finalmente al sicuro, sì, al sicuro, grazie agli dei, al sicuro...finalmente.


Ma quando accese la lampada all'olio di balena, eccola, lei era lì, ed egli cadde sul pavimento di neve con un tallone sulla sua spalla, un ginocchio dentro alla gabbia toracica, un piede sul suo gomito. Non seppe poi dire come fu: forse la luce del fuoco ne ammorbidiva i lineamenti, o forse perché era un uomo solo, fatto sta che sentì nascere come un sentimento di tenerezza, e lentamente allungò le mani sudicie e, con le parole dolci che una madre avrebbe rivolto al figlio, prese a liberarla dalla lenza.


"Ecco, ecco", prima liberò le dita dei piedi, poi le caviglie. "Ecco, ecco". E continuò nella notte, e la rivestì di pellicce per tenerla al caldo. Le ossa della Donna Scheletro erano esattamente nell'ordine che dovevano avere in un essere umano.


Cercò la pietra focaia, usò i suoi capelli per avere un po' più di fuoco. Di tanto in tanto la guardava mentre ungeva il legno prezioso della sua canna da pesca e riavvolgeva la lenza. E lei non diceva una parola - non osava - perché altrimenti quel cacciatore l'avrebbe presa e gettata dagli scogli, e le sue ossa sarebbero andate in pezzi.


All'uomo venne sonno, scivolò sotto le pelli e cominciò ben presto a sognare. Talvolta, durante il sonno, una lacrima scivola giù dall'occhio di chi sogna, non sappiamo mai quale sorta di sogno la provoca, ma sappiamo che è un sogno di tristezza o di struggimento. E questo accadde all'uomo. La Donna Scheletro vide la lacrima brillare nella luce del fuoco, e d'improvviso sentì un'immensa sete. A fatica si trascinò accanto all'uomo addormentato e posò la bocca su quella lacrima.
Quell'unica lacrima era come un fiume, e lei bevve e bevve finchè la sua sete di anni non fu placata.



Mentre giaceva accanto a lui, frugò nell'uomo addormentato e gli prese il cuore, il tamburo possente. Si mise a sedere e si mise a picchiare sui due lati del cuore: "Bum! Bum!".


Mentre suonava si mise a cantare: "Carne, carne, carne! Carne, carne, carne!". E più cantava più si riempiva e ricopriva di carne. Cantò per i capelli e per buoni occhi, e per mani piene. Cantò la linea tra le gambe, e il seno, abbastanza grande da trovarvi calore, e tutte le cose di cui una donna ha bisogno. E quando ebbe tutto fatto, cantò i vestiti, che si togliessero dal dormiente, e scivolò nel letto con lui, pelle a pelle. Rimise il grande tamburo, il suo cuore, nel suo corpo, e così si risvegliarono stretti uno nelle braccia dell'altra, aggrovigliati dalla loro notte, in un altro mondo, bello e duraturo.


Quelli che non rammentano il perchè della sua cattiva sorte di un tempo, dicono che lei e il pescatore andarono via e furono ben nutriti dalle creature che lei aveva conosciuto nella sua esistenza sott'acqua. Dicono che è vero, e che è tutto quanto loro sanno.

Grazie, Lu.
Spedito da apogea2 il 10 Ottobre a 22:14

Sono felice di ritrovarti e sapere che la Bibbia di una Donna sia arrivata a far luce e a nutrirti, ti vedo assorta e rapita da questo libro meraviglioso. La Donna scheletro è il mio racconto preferito e spesso vado a rileggerlo, a sentire emozione, una forte emozione, fatta di bellezza profonda! E' un gran bel viaggio, ricordo di averlo terminato in 6 mesi, è stato un libro da assimilare pian pianino, sottolineare passaggi importanti, rifuggiarmici quando il cuore sentiva dolore.. Sono lieta di questa lettura e felicissima di saperti ancora qua! Ti voglio bene Rita e mi sei mancata tanto! Come vedi noi siamo sempre qua.. il lupo che gran bell'animale!


Spedito da mihlla il 9 Ottobre a 17:37

nel libro che hai citato, molte donne di natura selvatica, d'indole ribelle, hanno trovato appigli per liberarsi da atavici tormenti, che le conducevano inesorabilmente ad una sofferenza dell'anima, difficile da sopportare e spesso distruttiva ..
fin da piccole, forse perché spesso siamo solo ciò che vediamo, abbiamo nutrito dei sensi di colpa, escludendo i sensi di libertà che premevano e che tentavano di liberarci, ma quasi condannate all'idea dell'errore, voltavamo lo sguardo su quello già visto e vissuto, quale porto sicuro, ma senza orizzonti, senza tracce di quell'amore che avrebbe nutrito e cresciuto il nostro cuore di donna, in ogni senso ..
nel libro ci sono inoltre molti messaggi da interpretare attraverso le fiabe che vengono analizzate, sempre in riferimento alla femminilità, al suo profondo e vasto universo, spesso deteriorato dai sentimenti elargiti verso chi non lo comprende, non lo condivide, oppure subdolamente lo contrasta, lo esclude, lo abbandona .. la distrazione di chi spesso è abituato a pensare solo a se stesso, è qualcosa di mutilante per una donna che ama in libertà, svincolata dai dogmi che non accetta, ma per un meraviglioso istinto di preservazione naturale, alcune di noi sono portate a risalire, per poi ritrovare la vita dopo la morte .. sembra un paradosso dire "prima la morte e poi la vita" ma ci tocca morire, non solo nel fisico, ma anche nell'anima, per comprendere finalmente il significato vero di noi stesse, quello che ci appartiene da sempre ..
(la donna scheletro si nutriva di femminilità attraverso il calore di un sentimento puro)
ciao rita,
un abbraccio con tanto affetto
mihlla*




La metafora del sonno


"....l'innocente sonno, il sonno che ravvia le scomposte trame degli affanni, morte quotidiana della vita, bagno ristoratore della fatica, balsamo delle anime dolenti, seconda portata nel grande banchetto della natura,primo nutrimento nel festino della vita..."

Shakespeare, Macbeth, Atto II, Scena II


Spedito da helfra il 13 Ottobre a 11:13

Ciao, mi auguro sia ristoratore per l'imminente dolce risveglio...;))
Buona giornata:)


Spedito da apogea2 il 10 Ottobre a 22:19

Dormi cara e sogna!!! Riposa il corpo e socchiudi la mente. Cospargi la tua pelle di balsamo rigenerante. Finchè il sonno porterà a risvegli meno dolorosi.. sono insieme a te. Prosegui la tua strada e abbi fiducia in te, sei una grande Donna Amica mia!


Spedito da mihlla il 9 Ottobre a 17:40

dove ogni tormento si placa sfumando lontano, molto lontano ..
come fa il vento quando ripulisce il cielo dalle nuvole scure e in quel sonno il corpo e la mente si uniscono e si consolano cullandosi di bellezza :-)
un abbraccio affettuoso
mihlla*