Tristi disarmonie
tra gelo e fuoco
insanabili i distacchi
per i perduti incanti
della mia anima sfregiata
non più pure
gemme iridescenti
ma solo opache
schegge
di selce corvina
non più fragranti effluvi
dai cuori delle tue fresie
e d'orchidee
fuse con l 'essenza
dei miei narcisi
ma solo
impalpabili aromi
ed esalazioni di acri memorie
non più il sapore di una pelle
al velo di zucchero
sciolto dalla mia
morbida vaniglia
ma tra le mie labbra serrate
solo aspre
bacche
andate a male
nella logora attesa
di un'inutile ritorno
Rita
Ciao Rita, sto andando a ritroso sui tuoi post e questa poesia mi ha colpito. E' un'immagine dura e spietata di una donna che ha perduto la sua innocenza e la dolcezza di un tempo per ritrovarsi, probabilmente perché costretta da qualche evento spiacevole, a scontrarsi con una nuova immagine di sè che non le appartiene, l'esatto opposto di ciò che era ed é: nasce così un contrasto fra le due donne e i tempi che vivono: il passato e il futuro (o il presente). E' difficile la tua poesia, bisogna pensarla in silenzio e forse neppure così riesco a capire realmente quello che intendevi dire, forse non mi ci sono neppure avvicinata, ma è comunque molto intrigante. Brava! Kisses Pat | |||||||||||
ciao Rita, la tua poesia è veramente espressiva.... colori e sapori si possono percepire leggendo le tue parole.... io sono ancora adagiata sulla spiaggia... sto recuperando le forze.... ma sto già preparando un nuovo viaggio ... stella | |||||||||||
eccellente, complimenti.
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